Della nostra capitale cosa si può dire di più? Ricordando viaggi passati, mi è caduto il pensiero ad una giornata di sole in Trastevere (e alla serata tra le sue trattorie caciare, non così diverse dalle nostre veneziane...).

Roma è una città da camminare, seguendo il profumo delle parole.
Seguendo i romani che ti invitano a mangiarla, a scovarla, a toccarla. A sentirne i suoi ciotoli spigolosi sotto i piedi, che ammaccano, indifferenti al passare del tempo. 

Di tutto quello che ho cercato di “visitare” di questa immensa capitale, la nostra, il Trastevere è il sapore romano che mi è rimasto in bocca e nel cuore.

E' un borgo dove si concentra l'essenza della città, dove è caratteristico passeggiarci la sera, senza timore del traffico o della malavita. Dove si respirano sughi piccanti e incontri semplici. Dove le uniche luci brillanti sono quelle delle persone che ci abitano e non dei lustrini dei vip.

Roma in Trastevere è come una bellissima donna che si spoglia del suo lungo abito da sera per restare in vestaglia, elegante si lascia correre sulle spalle i lunghi capelli neri.

E' la stessa donna, è la stessa città: raffinata, accogliente, sontuosa, ma in questo borgo è nostra, è una di noi. E' caciara, ride e parla a voce alta. Non ha bisogno di trucco e nemmeno di denudarsi per essere apprezzata fino in fondo. Già sai com'è, anche se la vedi per la prima volta.

C’è musica gratuita e spontanea nelle viuzze del borgo. I musicisti sono improvvisati e qualcuno pure stonato, ma sono piacevoli da ascoltare e curiosi da ammirare. E’ come se avessero qualcosa in più da dire. Chi vive qui, abituato a tanto viavai, si ferma per un saluto straniero. Non vuole vendere nulla né farti firmare per chissà quale raccolta fondi. Vuole davvero solo fermarsi e salutarti, chiederti da dove vieni.

“L’accènto veneto me piace, se sènte che siete veneti!”
Con quelle “c” strascicate e le vocali aperte, generose. “Venezia è ‘na meraviglia! Com’è… regge? Qui sotto Roma, è tutto vuoto sa’ ?”

Ci si scambia qualche battuta, orgogliosi ognuno della propria città. Poi ci si saluta, come se domani ci si rincontrasse nuovamente a riprendere il discorso proprio dove si era interrotto. Un incontro che dura da secoli e che resterà fino a che Roma avrà vita.

Della città è inutile dire cosa andare a vedere o quale sia il miglior ristorante da provare. Ci sono guide di ogni tipo che svelano ogni segreto (o così credono), online o in libreria, ce ne sono per tutti i gusti, itinerari e tasche. Bene, ricordatevi di dimenticarla quella guida e di perdervi in città, a piedi, fra le sue rovine e la sua gente. Lasciatela in albergo e seguite le vie con il fiuto, con le orecchie ed il ritmo dei passi da inseguire.

Vi ritroverete Italiani in Capitale.